Comune di Jesi (Ancona) Italy – 193 m s.l.m.
(istallazione e funzionamento in area collinare extraurbana a circa 6 km dal centro storico di Jesi)
COORDINATE GEOGRAFICHE DELLA STAZIONE METEOROLOGICA
PRINCIPALI METEO NETWORK AFFILIATI PER LO SCAMBIO DATI
Weather Underground Data Exchange: IMARCHEM10
PWS Weather: METEOGM
Citizen Weather Observer Program: EW4055
Meteo Network-Centro Epson Meteo: mrc045
Info dati meteo
Il WIND CHILL indica la temperatura percepita dal corpo umano per effetto del vento. Alle nostre latitudini viene considerato nella stagione invernale quando le temperature sono inferiori ai 10C°. Pertanto, quando la temperatura sarà inferiore a 10 °C e in presenza di vento, verrà percepita una condizione di malessere superiore rispetto alla pari condizione di temperatura e in assenza di vento. Attraverso un semplice calcolo, se ad ESEMPIO: Temperatura 5°C, vento a 20Km/h: il wind chill e quindi la temperatura percepita dal nostro corpo sarà di: -3°C.
HEAT INDEX o indice di calore, esprime una condizione di malessere, anche se soggettiva, di una persona. Indica la temperatura percepita dal corpo umano per effetto delle alte temperature e del grado di umidità. Tale indice è valido solo per temperature pari o maggiori di 27°C ed umidità relativa pari o maggiore al 40%. ESEMPIO: Temperatura 32°C, umidità relativa 60%: l'heat index sara di: 37.1C°.
DEW POINT o punto di rugiada, indica approssimativamente il valore di temperatura (in °C) a cui l'aria dovrebbe essere raffreddata (a pressione costante) per raggiungere il 100% di umidità relativa, ovvero, per saturarla di vapore. Ad esempio nella stagione estiva un dew point di 17°C è sintomo di una debole afa, mentre un dew point superiore ai 21°C è sintomo di un'afa fastidiosa. Nella stagione invernale invece, anche con temperatura positiva ma dew point basso si può assistere a fenomeni nevosi.
TEMPERATURA è l'oggettivazione della sensazione individuale di caldo e di freddo. Si definisce una "scala" delle temperature, fissando uno stato termico come stato di riferimento, ed attribuendo, convenzionalmente, a tale stato, una data temperatura. Nella scala Kelvin si è scelto come stato di riferimento la coesistenza, in equilibrio fra loro, di ghiaccio, acqua e vapore e gli si è attribuito la temperatura di 273,16 K.
Il calore è l'energia che passa da un corpo all'altro, è un'energia di transito, viene rilevata con il termometro ed è espressa in gradi centigradi (°C). Per la rilevazione della temperatura in una stazione meteorologica bisogna tenere il termometro al riparo dal sole per prevenire errori da irraggiamento, deali a questo scopo sono gli schermi solari.
Quella che noi percepiamo come temperatura è diversa dalla temperatura atmosferica.
L'esposizione diretta al sole conferisce una sensazione di calore poiché anche la nostra pelle si scalda per irraggiamento. Inoltre una grande importanza gioca l'umidità e l'intensità del vento perchè influiscono sulla nostra capacità di termoregolarci con la traspirazione. La sensazione di calore che percepiamo dipende dall'attivazione di alcuni neurotrasmettitori che sono attivati dal nostro livello di termoregolazione che non significa esattamente la temperatura misurata da un termometro nelle stesse condizioni. La nostra capacità di termoregolazione è diversa da individuo a individuo e quindi è una quantità difficile da misurare. Esistono tuttavia degli indici come la "temperatura percepita" e l'indice di calore che stimano l'effetto biologico di un certo stato dell'atmosfera tenendo conto di temperatura, umidità, vento e irraggiamento, ma sono quantità indicative che non hanno un valore specifico dal punto di vista fisiologico.
PRESSIONE ATMOSFERICA è il carico esercitato dall'atmosfera sulla superficie terrestre. La pressione atmosferica si misura in ettoPascal (centinaia di Pascal) il cui simbolo è hPa. L'alta pressione in genere è associata al bel tempo, mentre la bassa pressione causa condizioni meteorologiche instabili. L'atmosfera tende costantemente a riportare in equilibrio queste differenze, per cui l'aria si muove dalle aree ad alta pressione verso quelle a bassa pressione. Questo spostamento di masse d'aria è all'origine del vento.
UMIDITA' RELATIVA (UR) indica in che percentuale è presente vapore acqueo nell'aria atmosferica, comparandola alla quantità massima d’acqua che può essere contenuta ad una data temperatura. Quando l’aria umida viene in contatto con aria più fresca, o con una superficie più fredda, il vapore acqueo si trasforma in gocce d’acqua.
DENSITA' DELL'ARIA è il rapporto tra massa d'aria e volume occupato. In meteorologia tale considerazione è di notevole importanza in quanto a differenze di densità dell'aria corrispondono differenze di pressione che sono la causa motrice dei venti. Poiché la densità è strettamente legata alla temperatura, essa presenta fluttuazioni sistematiche secondo l'ora del giorno e la stagione. Si hanno poi ulteriori variazioni in dipendenza dell'attività solare.
PIOGGIA è la più comune precipitazione atmosferica e si forma quando gocce separate di acqua cadono al suolo dalle nuvole. Queste goccioline sono il risultato dell'evaporazione dell'acqua da oceani, mari, corsi d'acqua dolce, vegetazione e suolo. Il vapore acqueo viene quindi portato verso l'alto da correnti ascendenti; salendo, l'aria si raffredda e raggiunge la saturazione. L'ammontare della pioggia caduta si misura in millimetri attraverso i pluviometri. In meteorologia 10 mm di pioggia equivalgono a 10 litri d'acqua caduti su una superficie di 1 m². La quantità di pioggia ricevuta annualmente nelle varie zone terrestri ne classifica il tipo di clima.
RAIN RATE è la quantità di pioggia che potrebbe cadere in un lasso di tempo definito se la precipitazione rimane di intensità costante. Un rain rate di 10 mm/h indica che se l'intensità della precipitazione rimane costante, in un ora avremo un accumulo pluviometrico di 10mm (1cm).
A seconda dell'intensità della precipitazione la pioggia viene distinta in:
Pioviggine | (< 1 mm ogni ora) |
Pioggia debole | (1–2 mm/h) |
Pioggia moderata | (2–6 mm/h) |
Pioggia forte | (> 6 mm/h) |
Rovescio | (> 10 mm/h ma limitato nella durata) |
Nubifragio | (> 30 mm/h) |
VENTI sono il risultato di un forte movimento di una massa d'aria atmosferica, da un'area con alta pressione (anticiclonica) ad un'area con bassa pressione (ciclonica). In genere con tale termine si fa riferimento alle correnti aeree di tipo orizzontale, mentre per quelle verticali si usa generalmente il termine correnti convettive che si originano invece per instabilità atmosferica verticale. La velocità del vento, o meglio la sua intensità, dipende dal quadrante barico, cioè dalla distanza delle isobare, e si misura con uno strumento chiamato anemometro e può essere espressa in: m/s, km/h, nodi.
Scala di Beaufort per la classificazione dei venti:
0 Calma | 0 Km/h | Il fumo sale verticalmente |
1 Bava di vento | 1-6 Km/h | Movimento del vento visibile dal fumo |
2 Brezza leggera | 7-11 Km/h | Si sente il vento sulla pelle, le foglie frusciano |
3 Brezza tesa | 12-19 Km/h | Foglie e rami più piccoli in movimento costante |
4 Vento moderato | 20-29 Km/h | Sollevamento di polvere e carta. I rami sono agitati |
5 Vento teso | 30-39 km/h | Oscillano gli arbusti con foglie. Si formano piccole onde nelle acque interne |
6 Vento fresco | 40-50 km/h | Movimento di grossi rami. Difficoltà ad usare l'ombrello |
7 Vento forte | 51-62 km/h | Interi alberi agitati. Difficoltà a camminare contro vento |
8 Burrasca | 63-75 km/h | Ramoscelli strappati dagli alberi. Generalmente è impossibile camminare contro vento |
9 Burrasca Forte | 76-87 km/h | Leggeri danni alle strutture (camini e tegole asportati) |
10 Tempesta | 88-102 km/h | (Rara in terraferma) Sradicamento di alberi. Considerevoli danni strutturali |
11 Tempesta Violenta | 103-117 km/h | Vasti danni strutturali |
12 Uragano | >117 km/h | Danni ingenti ed estesi alle strutture |
VENTI ITALIANI