Detti sul clima

 

Proverbi e detti locali

Proverbi e detti locali di Jesi, della Vallesina e dei luoghi limitrofi, riferiti al tempo e al clima.


Fin dal passato si è sempre rivolta grande attenzione alle manifestazioni del tempo meteorologico e ai relativi effetti sul clima. L'importanza di queste osservazioni, come nel caso del nostro territorio, provengono, per la maggior parte, dalle attività appartenenti a un'epoca di origini prevalentemente contadine, dalle quali dipendeva la fertilità dei campi, oppure momenti di carestia e di difficoltà. Spesso, questi modi di dire si identificano con celebrazioni religiose o date di ricorrenza dei Santi, forse perché venivano segnate, come fosse un quaderno di campagna, su calendari e prese come riferimento per trarre auspici sul futuro. Ancora oggi vengono utilizzati questi detti che, pur senza attinenze scientifiche, sembrano ripetersi e confermare le esperienze fatte dai nostri avi dai tempi più lontani. In relazione al susseguirsi dei mesi e delle stagioni integrerò via via l'elenco. Alcuni proverbi o detti verranno riportati nel dialetto locale come ascoltati o ritrovati.

Se conoscete proverbi e detti locali potete arricchire la  mia ricerca inviandomeli dal guestbook oppure utilizzando il link dei contatti. Grazie!

Rosso di sera buon tempo si spera.

Quando s'annuvola senza la brina, aspetta l'acqua domattina.

Gran freddo a gennaio, riempie il granaio e povertà in pollaio.

Con gennaio asciutto, grano dappertutto.

Gennaio zappatore e nevoso.

Cielo a pecorelle acqua a catinelle.

Sant'Antò, un'ora e n'po'. (Sant'Antonio, 17 gennaio)

Anno di neve anno di bene.

Gennaio fa il ponte e febbraio glielo rompe.

Candelora dall'inverno semo fora. (Santa Candelora, 2 febbraio)

Sci marso non marseggia, giugno nun festeggia.

A Sa' Martì, u musto diventa vì (San Martino, 11 novembre. Detto di Cupramontana inviato da guestbook)

Sci gennaro è polveroso, agosto è fangoso.

Febbrarolo dal corto culo, sci s'arvolta è peggio de 'n mulo.

Il quattro d'aprilanti, quaranta dì contanti. (Il tempo del 4 aprile si ripeterà per altri 40 giorni)

Sant'Antò dalla gran freddura, San Lorenzo dalla gran calura. (Sant'Antonio 17gennaio, San Lorenzo 10 agosto)

San Lorenzo con la gran calura, la Madonna con la gran frescura. (Il 10 di agosto con il massimo caldo e dal 15 inizia a rinfrescare)

Per Santa Caderina, la neve o la strina. (Santa Caterina, 25 novembre)

Settembre, sotto i fighi l'uva penne.

Ottobre se piove e tuona l'annata sarà buona.

 

La nevicata a larghe falde arriva alla coscia, quella minuta all'obembellico.

 

Scirocco oggi tira domani scorsica.

 

Dicembre prende giugno rende.

 

Santa Bibiana scarpe di ferro, calzetti di lana (Santa Bibiana: 2 dicembre).

 

Dopo Santa Caterina cogli l'oliva bianca o nera (25 novembre).

 

Natale al sole, Pasqua al tizzone.

 

A gennaio è buona la neve quando a tempo viene.

 

Aprile temperato, beato il contadino che ha seminato.